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Da Ortosociale.

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Oltre 40 tonnellate di gas tossici fuoriuscirono dalla fabbrica di pesticidi della ''Union Carbide India Ltd'', consociata della multinazionale statunitense, nella notte tra il 2 e 3 dicembre 1984, a Bhopal in India. Circa 4.000 persone morirono nel giro di poche ore e altre 4.000 nei primi tre giorni della tragedia. Altre diecimila o ventimila persone, secondo le diverse fonti, morirono negli anni seguenti per malattie contratte quella notte. Oltre 500mila persone soffrono ancora delle conseguenze del disastro. La multinazionale americana Dow Chemicals, gigante della chimica mondiale, ha acquisito nel 1999 la Union Carbide. Lo statunitense Warren Anderson, presidente della Union Carbide al tempo della tragedia, lasciò la carica nel 1986. L'India spiccò contro di lui un mandato di cattura internazionale nel 1992.  Un nuovo mandato di arresto nei suoi confronti è stato spiccato il 31 luglio 2009 dalla magistratura indiana. Warren Anderson è considerato ''latitante''. Otto imputati, tutti indiani, riconosciuti responsabili della tragedia, sono stai condannati da un tribunale di Bhopal oggi 7 giugno 2010.
Oltre 40 tonnellate di gas tossici fuoriuscirono dalla fabbrica di pesticidi della ''Union Carbide India Ltd'', consociata della multinazionale statunitense, nella notte tra il 2 e 3 dicembre 1984, a Bhopal in India. Circa 4.000 persone morirono nel giro di poche ore e altre 4.000 nei primi tre giorni della tragedia. Altre diecimila o ventimila persone, secondo le diverse fonti, morirono negli anni seguenti per malattie contratte quella notte. Oltre 500mila persone soffrono ancora delle conseguenze del disastro. La multinazionale americana Dow Chemicals, gigante della chimica mondiale, ha acquisito nel 1999 la Union Carbide. Lo statunitense Warren Anderson, presidente della Union Carbide al tempo della tragedia, lasciò la carica nel 1986. L'India spiccò contro di lui un mandato di cattura internazionale nel 1992.  Un nuovo mandato di arresto nei suoi confronti è stato spiccato il 31 luglio 2009 dalla magistratura indiana. Warren Anderson è considerato ''latitante''. Otto imputati, tutti indiani, riconosciuti responsabili della tragedia, sono stai condannati da un tribunale di Bhopal oggi 7 giugno 2010.
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http://ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2010/06/07/visualizza_new.html_1819836147.html
 
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Strage di Bhopal, giustizia dopo 25 anni
 
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Condannate otto persone dal tribunale distrettuale ma il principale accusato e' latitante.
 
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Un tribunale di Bhopal ha emesso oggi una sentenza di colpevolezza nei confronti di otto imputati, tutti indiani, responsabili della tragedia avvenuta oltre 25 anni fa in una fabbrica della capitale dello Stato di Madhya Pradesh, nell'India centrale.
 
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Quella notte, tra il 2 e 3 dicembre 1984, a Bhopal oltre 40 tonnellate di gas tossici fuoriuscirono dalla fabbrica di pesticidi della 'Union Carbide India Ltd', consociata della multinazionale statunitense.
 
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Nel giro di poche ore morirono a causa delle esalazioni circa 4.000 persone e altre 4.000 nei primi tre giorni della tragedia. Negli anni seguenti, altre diecimila o ventimila persone, secondo le diverse fonti, morirono per malattie contratte quella notte.
 
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Oltre 500 mila persone soffrono ancora delle conseguenze del disastro. La vita per i sopravvissuti è ancora tormentata da gravi problemi di salute ed estenuanti battaglie legali. La Union Carbide ha pagato 470 milioni di dollari per i danni causati, in seguito a un accordo raggiunto col governo indiano nel 1989.
 
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Una cifra contestata dalle organizzazioni delle vittime e dagli ecologisti indiani perché le stime di indennizzo vennero fatte sull'ipotesi di circa 4.000 morti e in questo ambito nessuna famiglia ha ricevuto più di 1.000 dollari. Dopo il disastro la Union Carbide, allora proprietaria, abbandonò la fabbrica, lasciando ingenti quantità di veleni. Secondo Greenpeace è ancora tossica la falda acquifera della zona.
 
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Nel 1999 la Union Carbide è stata acquisita dalla multinazionale americana Dow Chemicals, gigante della chimica mondiale. Il presidente della Union Carbide al tempo della tragedia, lo statunitense Warren Anderson, lasciò la carica nel 1986. Nel 1992 l'India spiccò contro di lui un mandato di cattura internazionale, ma da allora è considerato 'latitante'.
 
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Anderson era stato arrestato nel 1984, ma rilasciato dietro cauzione da un tribunale indiano. Il 31 luglio 2009 la magistratura indiana ha spiccato un nuovo mandato di arresto nei suoi confronti che però non è stato ancora eseguito. Oggi nella sentenza del tribunale indiano Anderson non è stato menzionato perché ancora latitante.
 
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Versione corrente delle 13:11, 14 lug 2010

Oltre 40 tonnellate di gas tossici fuoriuscirono dalla fabbrica di pesticidi della Union Carbide India Ltd, consociata della multinazionale statunitense, nella notte tra il 2 e 3 dicembre 1984, a Bhopal in India. Circa 4.000 persone morirono nel giro di poche ore e altre 4.000 nei primi tre giorni della tragedia. Altre diecimila o ventimila persone, secondo le diverse fonti, morirono negli anni seguenti per malattie contratte quella notte. Oltre 500mila persone soffrono ancora delle conseguenze del disastro. La multinazionale americana Dow Chemicals, gigante della chimica mondiale, ha acquisito nel 1999 la Union Carbide. Lo statunitense Warren Anderson, presidente della Union Carbide al tempo della tragedia, lasciò la carica nel 1986. L'India spiccò contro di lui un mandato di cattura internazionale nel 1992. Un nuovo mandato di arresto nei suoi confronti è stato spiccato il 31 luglio 2009 dalla magistratura indiana. Warren Anderson è considerato latitante. Otto imputati, tutti indiani, riconosciuti responsabili della tragedia, sono stai condannati da un tribunale di Bhopal oggi 7 giugno 2010.

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